Progetto "Voltigno Lands"
Destinazione Turistica delle Terre del VoltignoIl Progetto
Il territorio individuato all’interno del progetto parte dalla Valle del Voltigno. L’area, inserita nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, occupa una superficie di 5.172 ettari e comprende la Riserva Regionale Voltigno e Valle D’Angri; un’area naturale protetta dell’Abruzzo, istituita nel 1989. La Destinazione “Voltigno” si estende territorialmente verso l’area del Gran Sasso d’Italia, concentrandosi nella Provincia di Pescara sui comuni di Brittoli, Montebello di Bertona, Villa Celiera, Carpineto della Nora, Farindola e Civitella Casanova, con l’aggiunta di Penne e Loreto Aprutino che hanno caratteristiche in comune e sono simili. Nella Provincia di L’Aquila si estende sui comuni di Ofena e Villa Santa Lucia ma sono al di fuori del territorio del GAL Terre Pescaresi.
Non esiste una classificazione ufficiale del Voltgino. Partendo dal perimetro tracciato dalla normativa istitutiva della Riserva che l’ha unita alla Valle d’Angri è stata effettuata una ricomposizione sulla base della vocazione turistica. La spiccata propensione vitivinicola ed olivicola fa ricadere il territorio considerato all’interno di Aree a Denominazione di Origine Controllata ed a Denominazione di Origine Protetta, sulle quali insistono anche due strade tematiche sfruttabili all’interno dell’offerta: la Strada dell’Olio (itinerario accreditato dalla Regione Abruzzo) Aprutino-Pescarese e delle Colline Pescaresi (articolata in due tracciati) e la Strada del Vino (itinerario anch’esso accreditato dalla Regione Abruzzo) delle Colline Aprutine. La gastronomia locale riflette la grande varietà delle produzioni tipiche: dai salumi a formaggi (Pecorino di Farindola), dai legumi agli ortaggi (Tondino del Tavo), dalla pasta fatta in casa (Strapezzone di Farindola) alle specialità dolciarie. Alcune produzioni tipiche nel tempo si sono diffuse su media scala per essere apprezzate in tutto il Mondo, come è avvenuto ad esempio per il vino e per l’olio; altre, pur senza varcare i confini nazionali, sono diventate, come gli arrosticini, un’icona dell’area vestina.